Scuola e ITCI: giornata di formazione

L’Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale insieme al Circolo Didattico Scuola di Anguillara Sabazia hanno organizzato una giornata di formazione per docenti e genitori “Internet e Disturbi alimentari”  (sabato 25 maggio 2013, alle ore 10,30  presso il 205 Circolo Didattico Scuola di Anguillara Sabazia, via G. Verdi 1).

Dr.ssa Danila Annesi (dirigente scolastico). Moderatrice

Dr. Pasquale Laselva (Psicologo psicoterapeuta, Docente UPRA, ricercatore clinico Istituto terapia cognitivo Interpersonale). “Uso e abuso di internet

Dr. Francesco D’Elia (Psicologo Centro Disturbi Comportamento Alimentare “Villa Pia” – Italian Hospital Group, ricercatore clinico Istituto terapia cognitivo Interpersonale) “Multifattorialità dei disturbi del comportamento alimentare”.

Dott.ssa Adriana Sessa (Psicologa e psicoterapeuta ricercatrice Istituto terapia cognitivo Interpersonale). “Intervento familiare preventivo e terapeutico dei disturbi alimentari”.

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Violenza sulle donne. Il parere del prof. Cantelmi

E’ impressionante l’incremento degli atti di violenza sulle donne in questi ultimi anni. Il quotidiano Avvenire chiede al prof. Tonino Cantelmi da dove iniziare per interrompere questa deriva di violenza. Secondo Cantelmi inanzitutto servono più strutture dedicate all’ascolto, la prevenzione, unica strada.

“La strada indicata dal ministro Idem e I’unica percorribile: dobbiamo puntare tutto sulla prevenzione”. Sostegno all’iniziativa del titolare del dicastero delle Pari opportunità, arriva dallo psichiatra Tonino Cantelmi, docente di psicopatologia all’Università Gregoriana di Roma.

“Per attuare il programma indicato dal ministro – aggiunge servono però strutture adeguate”.
Sotto questo aspetto, qual è oggi la situazione?
“Non molto buona. Mancano servizi e sportelli psichiatrici adeguati a fronteggiare il fenomeno”.
Che cosa servirebbe, nello specifico?
“Servizi pubblici di salute mentale più capillarmente diffusi sul territorio, con operatori in grado di intervenire perchè capaci di intercettare il grido d’aiuto delle vittime e di chi vive loro accanto. Altrimenti, l’unica possibilità e sporgere denuncia. Ma poi, come racconta la cronaca, in molti casi tutto finisce li”.
Come si spiega l’incremento degli episodi di violenza sulle donne in questi ultimi mesi?
“In parte con I’aumento esponenziale dell’aggressività nella nostra società. Siamo sempre più abituati a “tecnomediare” i rapporti e sempre meno abili nella gestione di relazioni vere e reali. In particolare, gli uomini fanno fatica a gestire la frustrazione relazionale e il rifiuto. Lo vediamo soprattutto nei casi di omicidio – suicidio, messi in atto da chi, in modo perverso, ricerca l’eternità di un rapporto ormai finito, arrivando a uccidere chi diceva di amare”.
Tanti episodi in pochi giorni: esiste una sorta di effetto emulazione?
“Direi di no. Nella violenza sulle donne non c’e questo aspetto che, invece, riscontriamo, per esempio nei casi di suicidio”.
Da dove si deve cominciare per interrompere questa deriva di violenza?
“Riscoprendo, a tutti i livelli, la bellezza di relazioni interpersonali vere. E imparando ad ascoltare i segnali di sofferenza e disagio che non siamo più capaci di cogliere e interpretare. Il femminicidio non e originato da un raptus di follia, ma da una catena di eventi che la comunità, attraverso le proprie strutture, deve essere in grado di intercettare. Solo così si può fare vera prevenzione”.

 Fonte: Avvenire del 05/05/2013

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I gesti di Papa Francesco

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Pasquale Laselva, psicologo e psicoterapeuta, ospite di Nicola Ferrante durante il programma “Nel cuore dei giorni” (TV2000), aiuta a “leggere” i gesti di Papa Francesco.

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Un Pozzo di Scienza al Liceo classico Alighieri di Ravenna

Si è svolta al Liceo Classico Alighieri la tre giorni “Un Pozzo di Scienza” dedicata quest’anno al tema dei media. Il Gruppo Hera ha offerto questa opportunità proponendo incontri, giochi di ruolo e conferenze sul tema dell’Abitare il mondo al tempo dei Social Network.

I nuovi linguaggi e le nuove modalità di comunicazione producono in modo decisivo mutamenti sociali rilevanti dei quali tutti dobbiamo essere consapevoli, per essere in grado di discuterne, utilizzarne le potenzialità ed esserne protagonisti.

Si è partiti con Log in-Log out, un gioco di ruolo per capire meglio cosa significa iscriversi a un social network mettendo la propria vita nella rete, sotto gli occhi di tutti. In Europa, il 77% di chi ha dai 13 ai 16 anni utilizza i social network, diventati un vero e proprio punto di riferimento dalle infinite possibilità di utilizzo, ma vogliamo insegnare un utilizzo intelligente.

Da queste nuove possibilità nasce però la questione delle nuove forme di dipendenza da Internet, dai videogiochi e dal gioco on line. A parlarne agli studenti è stato Pasquale Laselva, psicologo e psicoterapeuta, che ha descritto gli effetti negativi e positivi che questa attività virtuale  provoca su bambini e ragazzi, sulle loro abilità cognitive, sul rapporto con la realtà.

L’utilizzo dei media trasforma inevitabilmente anche la comunicazione, ridefinendo le regole del gioco nel mondo dell’informazione. Sergio Maistrello, giornalista freelance, ha affrontato l’argomento con un incontro sul tema del giornalismo partecipativo che trasforma il lettore in protagonista dell’informazione facendogli perciò assumere un ruolo attivo.

La conseguenza è la trasformazione dei mezzi di informazione con una maggiore possibilità di confronto e di approfondimento. Ai genitori e ai docenti è stata proposta una bella riflessione di Andrea Vico, divulgatore scientifico, sul tema: “Nativi digitali o tardivi digitali? Nuovi canali di comunicazione tra padri e figli“.  I ragazzi  crescono circondati da tecnologie digitali che sanno utilizzare con abilità e disinvoltura, ma i loro genitori sono i cosiddetti “immigrati digitali”che utilizzano a volte un po’ goffamente computer e telefonino. E che dire dei nonni “tardivi digitali”che guardano con un certo sospetto i nuovi strumenti di comunicazione?  Occorre riflettere per attenuare il “digital divide” generazionale connettendo figli, padri e nonni con lo scopo di incoraggiare la comunicazione tra adulti e ragazzi.

Si è potuta realizzare una bella analisi dei fenomeni legati all’uso delle tecnologie, della rete e delle loro applicazioni, trattandole con obiettività e consapevolezza, senza pregiudizi per condurre una riflessione che ha visto ancora una volta protagonisti gli studenti.

Fonte:  www.ravennanotizie.it

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Le nuove forme di comunicazione digitale: eventi di divulgazione scientifica rivolti a oltre 1.900 studenti delle scuole superiori di Ravenna e Lugo

iTunes, YouTube, We are – Abitare il mondo al tempo dei Social Network” è il tema dell’edizione 2013 del Pozzo di Scienza, il progetto del Gruppo Hera, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dedicato alla divulgazione di temi scientifici ai ragazzi delle scuole superiori di Ravenna, Lugo, Ferrara, Modena, Bologna, Imola, Faenza, Forlì, Cesena e Rimini.

In totale, nel territorio ravennate saranno oltre 1.900 i ragazzi di 6 scuole che parteciperanno alle attività. Da giovedì 7 a mercoledì 13 marzo le scuole coinvolte nel progetto saranno, a Ravenna, il Liceo Scientifico “Oriani”, l’Istituto Tecnico Statale per Geometri “C. Morigia”, l’Istituto Tecnico Agrario “L. Perdisa”, il  Liceo Classico “D. Alighieri”. A Lugo invece parteciperanno alle attività l’Istituto di Istruzione Superiore “G. Compagnoni” e l’ Istituto di Istruzione Superiore “E. Stoppa”.

Complessivamente 74 classi (oltre 1.900 studenti) accompagnate da un centinaio di docenti: un impegno forte da parte di Hera che permette agli studenti di incontrare divulgatori scientifici, docenti universitari, giornalisti e blogger, per trasmettere ai ragazzi la consapevolezza delle potenzialità degli strumenti a loro disposizione e dei rischi, inevitabili, che questi mezzi comportano.

Sull’intero territorio servito da Hera, questa edizione di Un Pozzo di Scienza ha attirato 46 licei e istituti tecnici, entrando in più di 500 classi e coinvolgendo 13.700 ragazzi.

Una recente ricerca di Eurispes con Telefono Azzurro, infatti, lo spiega bene: oggi il 95,7% degli adolescenti usa Internet tutti i giorni e almeno 8 scuole su 10 in Italia hanno computer e laboratori informatici disponibili. Non tutti gli studenti, però, sanno sfruttare al meglio le possibilità del web nella didattica. L’indagine, infatti, dice anche che solo il 23,7% dei bambini e solo il 28% degli adolescenti ha affrontato in classe il tema della sicurezza in Internet. In particolare, la diffusione dei social network e dei media digitali, oltre a stimolare la nascita di nuovi linguaggi, sta influenzando il comportamento dei ragazzi. Tanto per dare un’idea, degli oltre 22 milioni di utenti italiani di Facebook, più di 3 milioni sono minorenni (il 15% a settembre 2013, secondo l’Osservatorio social media su vincos.it). E nel Nord Italia, l’80% degli adolescenti ha un suo profilo su un social network. Ecco perché il Pozzo 2013 si è posto l’obiettivo di diffondere presso i cittadini del futuro l’idea di conoscenza accanto a quella di responsabilità, facendo passare il concetto di una cultura scientifica applicata alla vita quotidiana.

Laboratori e conferenze seguiranno 5 filoni principali: “Partecipare”, “Comunicare”, “Scuola 2.0”, “Innovare” e “Vivere in rete”. Tra le attività proposte, ci sarà il gioco di ruolo “Log in – Log out”, appositamente pensato per gli studenti delle superiori per capire le dinamiche e i retroscena dei social network, e incontri con esperti su temi attuali come i giochi on line e le dipendenze da internet, la trasformazione del sistema musicale con l’avvento del web e i download illegale, il passaggio da pellicola fotografica alla tanto amata “app” per smart phone  Instagram.

Il tema, trasversale e di grande attualità, ha portato alcuni istituti a organizzare conferenze dedicate al diverso approccio generazionale ai mezzi di comunicazione digitale e ai social media in orari extrascolastici, in modo tale da poter coinvolgere anche i genitori degli studenti e il corpo docente.

Gli studenti di Ravenna e Lugo nel corso delle sei giornate dedicata alla scienza parteciperanno a laboratori, giochi di ruolo, workshop interattivi. Avranno inoltre l’opportunità di seguire 5 incontri: “Nativi digitali o tardivi digitali? Nuovi canali di comunicazione tra padri e figli” condotto da Andrea Vico,  giornalista e divulgatore scientifico; “Il futuro attuale della fotografia. Dalla pellicola a Instagram, passando dalle Polaroid ritrovate. Ovvero, il terrore dei dinosauri della fotografia” tenuto da Shoot 4 Change, Network internazionale di fotografi professionisti e amatoriali; “Giochi on line e dipendenza da Internet. Un rischio reale?” con Pasquale Laselva – Psicologo e Psicoterapeuta; “Il giornalismo partecipativo e la trasformazione dei mezzi di comunicazione” che vede la partecipazione di Sergio Maistrello, autore, giornalista freelance e fondatore di State of Net; “Il Dna incontra Facebook” con Sergio Pistoi – Giornalista scientifico, scrittore e consulente con esperienza da ricercatore biomedico.
Il programma completo del Pozzo di Scienza si trova su http://ragazzi.gruppohera.it.
Fonte articolo:  www.ravennanotizie.it 
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BULLISMO: giornata di formazione promossa dal Miur, Moige e ITCI

Ore 09:30 – 10:14 registrazione docenti

Ore 10:15 – 10:35 saluto istituzionale

Ore 10:40 – 11:40  lezione formativa a cura di Pasquale Laselva, Psicologo – Il bullismo: cos’è il bullismo?, chi è il bullo?, chi è la vittima? bullismo indiretto, bullismo fisico, bullismo verbale, conseguenze, come intervenire, cosa fare e cosa evitare, consigli per genitori, docenti e minori, a chi rivolgersi per chiedere aiuto

Ore 11:45 – 12:45 lezione formativa a cura di  Michela De Luca, Psicologa Il cyberbullismo: cos’è il cyberbullismo?, le forme di cyberbullismo, conseguenze, come intervenire, cosa fare e cosa evitare, consigli per genitori e docenti e minori, a chi rivolgersi per chiedere aiuto, utilizzo corretto della rete, filtri pc

Ore 12:50 – 13:55 break per il pranzo in sala attigua alla formazione

Ore 14:00 – 16:00 Lezione formativa a cura di Marco Cervellini, Polizia Postale e delle Comunicazioni –Impegno della Polizia postale e delle Comunicazioni con specifico interesse al tema del cyberbullismo

Ore 16:15 – 16:45 consegna materiale e conclusione giornata formativa

La formazione si svolgerà in data 26 febbraio 2013 presso il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (Viale Trastevere 76/a – Roma)

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Dimissioni del Papa: Karol, Joseph, nessuno

Il mio nome è banale, sono uno dei tanti nessuno, che non lascerà mai alcun segno nella storia, uno che gli altri non guardano, ma che si sente osservato da tutti, guardo dalla finestra della comunità terapeutica dove vivo e mi chiedo se avrò la forza e la voglia di andare avanti. In me c’è qualcosa che non va, sono diverso, per fare la cosa più semplice devo faticare mille volte più degli altri. Mi vergogno del mio aspetto fisico, di non essere forte, svelto, intelligente, di non riuscire a stare al passo, di non potermi innamorare della stessa persona di cui si innamorano gli altri. Sapere che non dipende da me non allevia la mia vergogna. La vergogna si genera da quello che appare non da quello che si è. Allora l’apparire deve essere camuffato, e se la maschera non funziona ci si può escludere dal mondo.

Mi chiamo Karol Wojtyła all’imbrunire, guardo dalla finestra i giardini vaticani deserti, sono sempre stato un uomo forte, sportivo, carismatico. Da venti anni sono Giovanni Paolo II questo mi impaurisce e mi inorgoglisce, ma progressivamente il mio vigore sta diminuendo, sono malato, gonfio per i farmaci, tremante. Ma un Papa è un Papa, non è uno qualunque, la mia immagine non appartiene solo a me, non è solo privata, è di tutti i fedeli, di tutti i giovani che accorrono numerosi al Giubileo. Chiedo aiuto al Signore lacerato dal dubbio, poi decido, andrò avanti il più possibile.

Sono passati cinque anni dal grande Giubileo, il mio amico Wojtyła si è spento mostrando a tutti un coraggio inusitato, io mi chiamo Joseph Aloisius Ratzinger, ho 78 anni e sono diverso da lui, non ho mai avuto la sua forza fisica, sono un teologo e mi chiedo già dal giorno della mia elezione se ce la farò a portare avanti la mia missione. In Karol la sofferenza era impressa nel volto, nel corpo, nel tremore delle mani, ma la mia sofferenza non si vede apertamente, quindi quello che sto per fare può sembrare un atto di viltà. Senza i segni della sofferenza il tribolare è interno, e spesso ciò che non si vede non viene creduto. Anche io mi rivolgo al Signore e decido di fare un gesto inusuale, che anche nel suono della parola risulta inconcepibile per un Papa: dimissione.

Queste immagini di uomini simbolo si fondono con la mia di uomo piccolo, comune, banale e mi sembra che attraverso loro il mio destino cambi. Vedo la figura sofferente, affaticata, tremante, di Giovanni Paolo II mentre si trascina per aprire la porta santa della Basilica di S. Pietro nel grande Giubileo, quell’uomo un tempo vigoroso che non si vergogna di trascinarsi, di essere rialzato e sorretto. Non si vergogna di apparire fragile, non si vergogna…

Subito dopo un’altra figura, apparentemente opposta, ma per me simile, un altro Papa, Benedetto XVI. Mi chiedo quanti uomini siano in grado di pronunciare queste poche parole: “Il vigore del corpo e dell’animo, negli ultimi mesi, in me è diminuito in mo
Pian piano immagini e parole mi risanano, se questi uomini simbolo hanno il coraggio di mostrarsi per quello che sono, lo posso fare anche io, posso riconoscere la mia incapacità senza vergogna. Qualunque sarà il giudizio della storia questi due uomini sono entrambi grandi per me, mi permettono di abbandonare la maschera e di trasformare la vergogna in orgoglio.

do tale da dover riconoscere la mia incapacitàdi amministrare bene il ministero a me affidato.” Riconoscere la mia incapacità.

di o | 14 febbraio 2013  (Da Blog de Il Fatto Quotidiano)

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UCSI-Puglia presenta il “Laboratorio della Buona Notizia”

Nasce per iniziativa dell’Unione Cattolica Stampa Italiana di Puglia (Presidente Enzo Quarto), in collaborazione con l’Istituto Pastorale Pugliese, la Comunità della Società San Paolo e l’Istituto Preziosissimo Sangue di Bari il

“Laboratorio della buona notizia”.

E’ un tentativo di liberare chi osa raccontare “il primato della persona sulla massa, del piccolo numero sui grandi numeri, dell’essere sull’avere” dai ghetti delle rubriche buoniste, dagli spazi marginali riservati alle vicende edificanti. Vorremmo che la “buona notizia” diventasse un ordinario strumento di lavoro e non un evento straordinario dentro la quotidianità di un’informazione urlata e omologante.

Scendere (anzi, salire!) al livello delle persone, individui veri e non campioni di una statistica o esempi di un fenomeno, significa – come scriveva il cardinale Martini nel Lembo del mantello – “favorire il processo di “uscita dalla massa”, di modo che le persone, dallo stato di fruitori anonimi dei messaggi e delle immagini massificate, entrino in un rapporto personale di recettori dialoganti, vigilanti e attivi”.

Strumento del laboratorio, nel quale vorremmo coinvolgere le famiglie, le scuole, gli oratori, le associazioni ma anche le istituzioni e le imprese, sarà un sito internet. Il sito avrà l’obiettivo di:

–         Essere finestra sui media con una rassegna della buona notizia;

–         Mettere in rete le iniziative dei territori;

–         Essere palestra di idee e confronto;

–         Proporre la buona notizia del giorno, affidata a ragazzi “inviati della buona notizia”;

–         Promuovere un Festival della Comunicazione Sociale.

In particolare la collaborazione con l’Istituto del Preziosissimo Sangue mira alla costituzione, nell’ambito dell’attività didattica, di una “redazione centrale” del laboratorio della buona notizia. Vorremmo organizzare incontri di formazione per insegnanti e genitori interessati che prevedano il dialogo con giornalisti ma anche confronti e verifiche con tutti i responsabili del progetto.

In definitiva, la speranza è di educare alla speranza, cioè alla ricerca di ciò che rende bello e buono il mondo.

(Facebook: Laboratorio della Buona Notizia)

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Il Dr. Laselva Pasquale ospite di TV2000

Nicola Ferrante durante il programma “Nel cuore dei giorni” dà il benvenuto a Carmela e Sonia Bruno. La loro vita è cambiata da quando il marito e padre Giuseppe otto anni fa è scomparso a Enna in circostanze misteriose.
In studio Pasquale Laselva, psicologo e psicoterapeuta.

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Seminario al Pontificio Collegio Internazionale “Maria Mater Ecclesiae” di Roma

Pontificio Collegio Internazionale Mater Ecclesiae, Roma

Il Dr.  Laselva Pasquale,  insieme alla Dr.ssa Pensavalli Michela e alla Dr.ssa Bruno Mara,  interviene sul tema dell’utilizzo delle nuove tecnologie nell’ambito consacrato.

In particolare il Dr. Laselva ha spiegato come potrebbero  svilupparsi patologie correlate all’uso indiscriminato della Rete tra cui la dipendenza da cybersesso.

Il seminario è stato organizzato dall’Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale e dal Pontificio Collegio Internazionale “Maria Mater Ecclesiae”.

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Novità editoriale

Il volume che ha per sottotitolo “TRILOGIA DEL VIAGGIO: terra – mare – cyberspazio” offre al lettore, dai 9 ai 99 anni, tre emozionanti racconti che spaziano dalla fiaba classica a quella “moderna”. Il primo narra di un viaggio per terre alla ricerca di valori forse scomparsi; il secondo, ispirato da un’opera di Pino Pascali, narra dell’incontro di un bimbo con un delfino; il terzo è l’avventura nel mondo delle Idee e del cyberspazio. Il libro è illustrato con i bei disegni di Manuela Trimboli. È correlato da un Cd audio con i testi recitati da Teresa Ludovico su musiche composte, appositamente per il volume, dal maestro Gian-Luca Baldi.
E.QUARTO, Pacobiclip e altri racconti, Ed. GELSOROSSO

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Convegno Roma: Tecnoliquidità


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Roma: CORSO di PSICODIAGNOSTICA

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Pasquale Laselva ospite a Tv2000

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Nicola Ferrante durante il programma “Nel cuore dei giorni” dà il buongiorno a Pasquale Laselva, psicologo e psicoterapeuta, per affrontare il tema “Ricominciare”.

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A Tv2000 si parla di addii con Pasquale Laselva

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Lucia Ascione durante il programma “Nel cuore dei giorni” affronta il tema degli addii con il dottor Pasquale Laselva, psicologo e psicoterapeuta.


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